Format à l’Italienne è l’undicesima edizione di un progetto di restituzione dei lavori realizzati dai vincitori del Premio Wicar durante la residenza artistica di artisti francesi a Roma.
Ogni anno, il Municipio di Lille propone a tre artisti, della scena artistica emergente di Lille e dintorni, una residenza di creazione di una durata di tre mesi nella capitale italiana. Gli artisti usufruiscono di un appartamento e un atelier nel cuore di Roma dove possono sviluppare un progetto legato al territorio e alle problematiche contemporanee.
Michel Jocaille realizzerà l’opera intitolata Stargate nelle vetrine dell’Institut français Centre Saint Louis dal 19 maggio al 20 giugno 2021.
Programma
- Spazio In Situ : FABIEN ZOCCO dal 15 maggio al 12 giugno
- Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia : JONATHAN PÊPE dal 18 maggio al 6 giugno
- Institut Français-Centre Saint-Louis : MICHEL JOCAILLE dal 19 maggio al 20 giugno
- Atelier Wicar - Residenza di creazione della Ville de Lille a Roma : LISE LERICHOMME - Open studio merc. 19 maggio alle 14.00
MICHEL JOCAILLE
Artista vincitore del Premio Wicar nel 2020. In residenza a Roma da gennaio a marzo 2020
Michel Jocaille (nato nel 1987) vive e lavora a Parigi. Laureato de l’École Supérieure d’Art du Nord-Pas de Calais — Tourcoing nel 2015. Oltre ad una pratica multimedia - film e fotomontaggio digitale- Jocaille realizza sculture e installazione composte di assemblage appropriandosi di un’estetica ultra-kitsch. L’artista si interessa alla costruzione dell’identità nell’era contemporanea, della performance e del culto del corpo. Integrando dei riferimenti alla fluidità, al mondo acquatico, Jocaille tratta l’ibridazione dei generi (gender fluid). La porosità tra realtà e fiction come un corollario di un flusso di infinite immagini costituisce il punto centrale delle sue ricerche.
Per la vetrina dell’Istituto Francese, e nell’ambito della diffusione della mostra Format à l’italienne XI, Jocaille presenta una serie di sospensioni ispirate dal lavoro Queer Eyes, presentato a Lille. Un trittico che tenta di spiegare le nozioni di trompe-l’oeil e l’opulenza delle chiese barocche a Roma.