Come imparare ad usare i verbi irregolari in francese e non sbagliarli più

Être o parler? Ecco come riconoscere i verbi irregolari in francese e studiare la lingua

I verbi irregolari sono senz’altro l’incubo di tutti gli studenti di lingue straniere, inutile negarlo. Il francese, ovviamente, non fa eccezione, anzi!

Questa lingua meravigliosa, infatti, proprio come l’italiano, presenta una grammatica abbastanza vasta e articolata, che serve a racchiudere la sintassi del linguaggio scritto e orale. Niente panico però, perché esistono diversi modi per imparare a memorizzare e usare i verbi irregolari in francese, e noi siamo pronti a svelarteli.

Cosa sono i verbi irregolari?

I verbi irregolari sono quelli che sfuggono alle regole generali, ovvero che presentano delle coniugazioni differenti, e non le regole delle tre coniugazioni standard: are-ere-ire. Questo vale anche per il francese, nel quale esistono tre gruppi di verbi:

Verbi che finiscono in -er
Verbi che finiscono in -ir con il participio presente in issant (choisir, finir, fleurir…).
Verbi che finiscono in «-re», fra cui entendre («sentire»).

Poi ci sono loro…i verbi irregolari, e fare un po’ di confusione è assolutamente normale.

5 consigli pratici per imparare i verbi irregolari in francese

Andiamo a vedere qualche “trucchetto” per decifrare la coniugazione dei verbi irregolari in francese con facilità:

1. Coniuga il verbo a seconda del soggetto (proprio come in italiano). Per esempio, diresti io corro, ma alla terza persona singolare diresti lui corre. In francese la procedura è simile: ogni pronome (io, lui, lei, noi, voi, tu) richiede una coniugazione diversa.

2. Allenati con i pronomi. Il francese ha la stessa quantità di pronomi dell’italiano. Memorizzarli è piuttosto facile:

Je: «io».
Tu: «tu».
Il, elle, on: «lui», «lei», pronome indefinito.
Nous: «noi».
Vous: «voi», «Lei».
Ils, elles: «essi», «esse»

3. Impara a distinguere il modo «infinito», che è invariabile e consente di capire qual è la coniugazione di un verbo. In italiano ne esistono tre: «-are», «-ere» e «-ire». Lo stesso vale per il francese: «-er» (manger, «mangiare»), «-ir» (ouvrir, «aprire») e «-re» (répondre, «rispondere»). L’infinito è la forma base del verbo, il quale va poi coniugato

4. Riconosci i verbi regolari. Il francese ha tre coniugazioni e ciascuna di esse presenta una serie di regole prestabilite per la flessione delle forme verbali.

Verbi in «-er», fra cui parler («parlare») e manger («mangiare»).
Verbi in «-ir», fra cui applaudir («applaudire») e finir («finire»).
Verbi in «-re», fra cui entendre («sentire»).

5. Raggruppa i verbi irregolari. Il modo migliore è senza dubbio studiarli così come sono, imparando ad associare quelli simili per facilitare l’apprendimento. Ecco qualche esempio di raggruppamento:

Verbi irregolari più comuni. Sebbene abbiano ognuno il proprio insieme di regole per quel che riguarda la coniugazione, il loro uso frequente nella lingua francese li rende facili da memorizzare. Sono: Être (essere), Avoir (avere), Aller (andare), Faire (fare).
Verbi che cambiano l’ortografia. Sono tra i più “rognosi”. In generale però, questi verbi sono facilmente coniugabili seguendo le regole che si adattano alle loro rispettive desinenze infinite.
Verbi che finiscono in –ger. Verbi come nager, arranger, changer, corriger, déménager, déranger ecc, sono nel loro file nous forma e la «e» che segue la lettera «g» rimane anche nella sua forma coniugata. Serve semplicemente a mantenere il morbido suono «g» quando si pronunciano questi verbi.

Ecco qualche “dritta” sul verbo essere in francese

Come già accennato, il verbo essere in francese è irregolare, come del resto anche in tutte le altre lingue. Insieme al verbo avoir (avere) è usato per formare i tempi composti.

Ecco qualche indicazione utile per evitare errori:

Le prime persone singolari dell’indicativo presente (je suis) dei verbi être (essere) e suivre (seguire) sono identiche, perciò fai attenzione a non confonderle.

Esempio: Je suis italienne (sono italiana) - Je suis le foot à la télé (seguo il calcio in televisione).

Nel presente indicativo del verbo essere francese, ad esempio, le consonanti finali “s” e “t” e la vocale finale “e” sono mute, quindi non si pronunciano.
Il dittongo “ai” in francese si pronuncia come una vocale “e” aperta (/ɛ/). Questo lo troviamo, ad esempio, nel modo indicativo tempo imperfetto e nel modo condizionale tempo presente.

Esempio: J’étais (io ero) si pronuncia “j’etè”, Tu serais (tu saresti) si pronuncia “serè”.

Quando si hanno due parole vicine di cui la prima termina con una consonante e la seconda inizia per vocale (o “h” muta), come nella seconda persona plurale del verbo essere, è necessario fare la liaison, cioè pronunciare la consonante finale della prima parola (che altrimenti sarebbe muta). Normalmente la “s” del pronome vous sarebbe una consonante muta, ma, siccome la parola che segue (êtes) inizia per vocale, dobbiamo pronunciarla.

Vuoi studiare o perfezionare il francese?

Abbiamo visto qualche trucco per approcciare alla grammatica e, in particolare, ai verbi francesi, ma il miglior metodo per studiare il francese è comunque, senza dubbio, seguire un corso, oltre che ovviamente familiarizzare con la lingua (ad esempio leggendo libri, vedendo film e imparando delle canzoni). Se stai cercando la scuola giusta, sappi che Institut Français Centre Saint Louis di Roma offre la possibilità a ragazzi e adulti di conseguire certificazioni DELF e DALF, le uniche che permettono di essere ammessi alle università francesi, e considerate una garanzia di conoscenza della lingua da molte realtà lavorative, anche in Italia.

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