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Argot e verlan: alla scoperta dello slang francese

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Vuoi parlare come un madrelingua? Ecco quello che devi sapere sullo slang francese

Stai per vivere la magica avventura di un trasferimento di medio o lungo termine in Francia?

Che avvenga per motivi di studio, lavoro o semplicemente piacere, è bene che tu abbia una (almeno) discreta conoscenza della cultura, delle abitudini di vita francesi, così come, ovviamente della lingua.

Proprio come ogni altro idioma, infatti, nasconde delle insidie, poiché è caratterizzato da mille sfaccettature: una è data dallo slang francese, il quale può darti davvero filo da torcere.

Ad esempio, sai che in Francia si chiama argot? Ecco tutto quello che devi sapere al riguardo e qualche esempio per prenderci confidenza.

Slang: il significato e come nasce all’interno della società

Lo slang può essere definito come un linguaggio informale e spesso non standardizzato, utilizzato principalmente all’interno di gruppi sociali o comunità specifiche. È caratterizzato da espressioni, parole o frasi che non fanno parte del linguaggio formale e che possono essere difficili da comprendere per chi non appartiene a quel gruppo o cultura. Tende ad evolversi rapidamente, spesso legato a mode, tendenze o subculture come quella giovanile, musicale o di un determinato ambiente sociale.

Ad esempio, molti termini slang nascono tra i giovani e si diffondono attraverso i social media, la musica o lo sport, creando un linguaggio dinamico che può cambiare anche da una generazione all’altra.

Il gergo francese: ecco cos’è e quali sono le origini dell’argot

Ma in Francia quando nasce e cos’è nello specifico l’argot?

L’argot è l’equivalente francese dello slang, ovvero quelle parole che nascono con lo scopo di creare un linguaggio criptato e legato a un gruppo sociale.

Il concetto di gergo (jargon) in Francia nasce nel XIII secolo e l’argot nello specifico, era il lessico della malavita (e dei militari), perché nato come linguaggio criptato creato per scambiarsi messaggi segreti e comunque per non farsi capire da chi non appartiene al proprio gruppo sociale.

Per questo, esistono tantissime varianti per ogni termine.

Almeno fino agli Anni ’50 del Novecento, ad andare per la maggiore è stato l’argot parigino, che si è diffuso anche grazie alle grandi opere letterarie dei più grandi autori francesi come Hugo, Balzac, Zola o il più recente Céline.

Dall’argot si è poi sviluppato lo jargot (jargon + argot), che è il francese familiare parlato tutt’oggi. Infatti, alcune parole sono ormai entrate a pieno titolo nel francese quotidiano e sono state inserite anche nel dizionario, perdendo ovviamente la caratteristica della segretezza.

Ecco le espressioni dello slang francese da sapere per sentirsi parigini!

Come abbiamo visto, lo slang francese, noto come «argot», è una parte molto interessante della lingua francese e riflette la ricchezza culturale e sociale del Paese. Come in altre lingue, si evolve costantemente, spesso influenzato da vari fattori come la musica, le minoranze etniche, i social media e le situazioni della vita quotidiana. Ecco alcune delle espressioni più comuni e diffuse nello slang francese:

Bagnole = Macchina, automobile

Beau gosse = Figo

Blé = Denaro (letteralmente: grano)

Boîte de nuit = Discoteca

Branché = Alla moda

Bouffer = Mangiare

Huppé = Ricco

Draguer = Sedurre

Boulot = Lavoro

Bosser = Lavorare

Barboter = Rubare

Cafard = Malinconia

Cinglé = Folle

Fiston = Figliolo, Giovanotto, usato dalle anziane signore per rivolgersi ai “giovanotti”

Flic = Poliziotto

Pèche = Cazzotto

Zizi = Sesso maschile

Chatte = Sesso femminile

Être bourré: essere ubriaco fradicio

Slang giovanile francese: ecco le parole in Verlan

Probabilmente, per quel che riguarda lo slang giovanile francese, avrai sentito parlare del Verlan, un gergo considerato super cool utilizzato dai giovani.

Molti, impropriamente, pensano sia nato nelle banlieues parigine come codice utilizzato dalle gang per non farsi comprendere dalla polizia (strategia ormai in disuso vista la popolarità di tale slang). In realtà, pur essendo stato usato a tal scopo, le prime tracce del Verlan risalgono al XVI secolo e la massima diffusione è avvenuta nel ‘900. Nel 1963, infatti, lo scrittore Alphons Boudard ne parlò nel libro La Cerise e, durante gli anni ’70, divenne il linguaggio del movimento dei motociclisti Baba Hards.

Questo slang consiste nell’invertire le sillabe di una parola partendo dalla sua pronuncia. Infatti, la stessa parola verlan deriva da l’en-vers, cioè “al contrario”.

Oggi è talmente conosciuto al punto che alcune parole in Verlan sono presenti nel vocabolario classico. Ecco qualche esempio:

  • Zarbi (bizarre) = Strano
  • Ouf (fou) = Pazzo
  • Meuf (femme) = Donna, ragazza
  • Reuf (frère) = Fratello
  • Laisse béton (laisse tomber) = Lascia perdere
  • Sicmu (musique) = Musica
  • Keum (mec) = Ragazzo

Ma quali regole segue? Eccone alcune:

  • Apocope: caduta di una o più sillabe in fine di parola.
  • Aferesi: caduta di una o più sillabe a inizio parola.

Queste vengono applicate prima di invertire le sillabe al fine di rendere la parola pronunciabile.

Oppure, nel caso di sillaba chiusa, la parola prima di essere invertita subisce un altro passaggio, diventando bisillaba:

  • Femme=meufa=meuf
  • Black=blackeu =keubla

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Se questa lingua ti affascina, sappi che in primis hai bisogno di imparare quella “classica” per poi arricchirla con parole ed espressioni dello slang francese.

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