Raiplay celebra il regista François Truffaut con 11 suoi film in versione originale francese con sottotitoli in italiano?
🎬 Cogliamo l’occasione e vi consigliamo in quale ordine vederli.
- N.1 «Les Quatre Cents Coups» (1959) - Dai 8 anni
Qualche anni dopo aver firmato il pamphlet « Une certaine tendance du cinéma français » (1953) nella rivista “Les Cahiers du cinéma”, il giovane critica Truffaut realizza il suo primo lungometraggio, vero manifesto della Nouvelle Vague.
Il 12enne Antoine Doinel, adolescente turbolento interpretato da Jean-Pierre Léaud, è il personaggio semiautobiografico di Truffaut, che sogna libertà, incoscienza, e rifiuta l’autorità. Lo vedremo crescere attraverso la filmografia di Truffaut, in “Antoine et Colette“ (1962), “Baisers Volés“ (1968), “Domicile conjugal“ (1970) e “L’Amour en fuite“ (1979).
Questo capolavoro della Nouvelle Vague ha vinto la Palma d’oro a Cannes per la migliore regia nel 1959.
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- N.2 «Tirez sur le pianiste» (1960) ispirato dal romanzo «Down there» di David Goodis
Secondo film di Truffaut completamente diverso dal primo,“Tirate sul pianista“ è girato lo stesso anno, tra novembre 1959 e gennaio 1960. Dichiarazione d’amore al cinema noir americano e omaggio al b-movie con gangsters e sparatorie, il film però mostra l’umanità ed è fatto per divertirsi; in fondo parla d’amore, come lo dichiara Truffaut. Quando una giornalista li chiede la vera tematica del film, risponde:
L’amour et les rapports entre les hommes et les femmes. Autour de l’histoire d’un pianiste qui a eu autrefois du succès mais qui après un drame personnel choisit l’anonymat et tape sur un vieux piano de bastringue, il existe une unité dans le thème de l’amour. Ce film implique une action policière strictement visuelle. Aussi le dialogue ne concerne jamais cette action mais justement les rapports entre hommes et femmes sur tous les modes ; sentimental, conjugal, charnel…
François Truffaut, 1960
Un tempo concertista famoso, Charlie Kohler è il pianista jazz di una band che si esibisce in un malfamato piccolo locale di Parigi (interpretato da Charles Aznavour). Lena, la cameriera del locale, si innamora di lui ma Charlie viene rapito dai due strampalati gangster, che con l’automobile riescono a prelevare anche Léna.
- N.3 «Jules et Jim» (1962) ispirato al romanzo omonimo di Henri-Pierre Roché
Parigi, 1907. Due studenti, Jules, austriaco et Jim, francese, diventano amici e trascorrono i giorni dilettandosi in elucubrazioni intellettuali e ricerche artistiche e condividendo pensieri, viaggi, scritti, donne. Durante un viaggio, osservando le statue classiche riprodotte nelle diapositive di un amico, vengono entrambi catturati dal sorriso arcaico di una dea rapita da un eroe, una statua recentemente dissotterrata su un’isola, sorriso che ritroveranno a Parigi sul volto di una giovane berlinese, Catherine, detta Kathe. La protagonista interpretata da Jeanne Moreau si innamora di tutte due, e tutte due si innamorano di lei.
L’inno alla libertà, il cosiddetto « tourbillon de la vie », la modernità e le innovazioni formali fanno del film uno dei manifesti della Nouvelle Vague. Realizzato durante la Guerra d’Algeria, denuncia l’assurdità della guerra, con due amici che potrebbero ritrovarsi a combattere uno contro l’altro quando scoppia la Prima guerra mondiale.
« On s’est connus, on s’est reconnus,
On s’est perdus de vue, on s’est reperdus de vue
On s’est retrouvés, on s’est réchauffés,
Puis on s’est séparés.Chacun pour soi est reparti.
Dans le tourbillon de la vie
Je l’ai revue un soir, aïe, aïe, aïe
Ça fait déjà un fameux bail »
« Le Tourbillon », canzone scritta da Bassiak (pseudonyme di Serge Rezvani, scrittore e pittore francese) per Jeanne Moreau nel 1957
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- N.4 «La Peau Douce» (1964) - Adattazione informale del fatto di cronaca Nicole Gérard
Primo film apertamente hitchcockiano di Truffaut, « La Peau douce », è accolto malissimo a Cannes nel 1964 e si rivela un fallimento commerciale, mentre « Les Parapluies de Cherbourg » di Jacques Demy riceve la Palma d’Oro. Il regista aveva realizzato ad Hollywood una serie di interviste ad Hitchock durante un intera settimana, in agosto 1962.
Storia del tradimento di un famoso critico letterario sposato (Jean Desailly) con un’assistente di volo (Françoise Dorléac), il film è per Truffaut l’occasione di applicare alla lettera i principi del suo maestro britannico: filmare le scene d’amore come delle scene di omicidio, e vice versa, ottenendo una strabiliante tensione drammatica ed erotica.La legenda maladetta del film, snobbato dalla critica, ne fa oggi uno dei più adulati dei ventuno lunghimetraggi di Truffaut.
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- N. 5 «Baisers volés« (1968)
E’ stato girato in febbraio e marzo 1968 a Parigi, è uscito in Italia in marzo 1969. E’ il terzo film di Truffaut sulle avventure del suo personaggio autobiografico, Antoine Doinel, dopo “I Quattrocento Colpi” e “Antoine e Colette” (cortometraggio che non è su RaiPlay ma che si può vedere nel bonus del dvd “Baci rubati”, in prestito presso la nostra mediateca!).
«Que reste-t-il de nos amoursQue reste-t-il de ces beaux joursUne photo, vieille photoDe ma jeunesseQue reste-t-il des billets douxDes mois d’avril, des rendez-vousUn souvenir qui me poursuitSans cesseBonheur fané, cheveux au ventBaisers volés, rêves mouvantsQue reste-t-il de tout celaDites-le-moiUn petit village, un vieux clocherUn paysage si bien cachéEt dans un nuage le cher visageDe mon passé»
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- N.6 “Le due inglesi” (1971) - Dal romanzo “Les deux anglaises et le continent” di Henri-Pierre Roché
Girato subito dopo “Domicile conjugal” (1970), non ebbe un grande successo in Francia mentre era considerato dal regista uno dei suoi film più riusciti dal punto di vista formale. E’ molto diverso da “Jules et Jim” (1962) tratto dal primo libro dello stesso scrittore, pur avendo al centro lo stesso tema, quello di un triangolo amoroso. Se il primo era un inno alla gioia e alla giovinezza, il secondo è ricco di elementi tragici, e con un finale triste, che allude con insistenza all’arrivo della vecchiaia.
SINOSSI - Nella Parigi della fine del diciannovesimo secolo, Claude Roc, giovane benestante e di buona famiglia, conosce l’inglese Ann, figlia di un’amica della madre, in visita nella Ville Lumière per perfezionare le sue doti di scultrice. È l’inizio di un rapporto apparentemente platonico, che porta Claude a recarsi in Galles, dove conosce la sorella di lei, Muriel e se ne innamora.
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- N.7 “Une belle fille comme moi» / “Mica scema la ragazza!”(1972) - Dal romanzo «Un fiore di figliola come me» di Henry Farrell
con Bernadette Lafont, Claude Brasseur, André Dussollier, Charles Denner, Philippe Léotard
Il sociologo Stanislao Prévine vorrebbe scrivere un libro sulla criminalità femminile e a questo scopo si reca in carcere per intervistare Camille Bliss, detenuta arrestata per omicidio. La ragazza gli racconta senza inibizioni la sua intensa vita sessuale e la sua passione per il canto, finendo per sedurre l’incauto studioso.
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- N.8 “L’amour en fuite” (1979)
Con Marie-France Pisier, Jean-Pierre Léaud, Claude Jade, Julien Dubois, Daniel Mesguich
“L’amore fugge” è l’ultimo capitolo della saga di Antoine Doinel
Nell’ultimo capitolo della saga di Antoine Doinel, l’alter ego di Truffaut si separa da Christine, ma i due restano buoni amici. Dopo varie avventure sentimentali da eterno adolescente, Antoine sembra ritrovare la serenità con Sabine, una giovane commessa che sembra sinceramente innamorata di lui. Tuttavia la sua inquietudine d’amore non lo abbandona
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- N.9 «Le dernier métro» (1980)
Con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Jean Piret, Andréa Ferréol, Richard Bohringer
Nella Parigi del 1942 occupata dai nazisti, la celebre attrice Marion Steiner manda avanti il Teatro Montmartre al posto del marito, il regista Lucas, ricercato in quanto ebreo. Lui ha fatto credere di essere fuggito ma è rimasto nascosto nei sotterranei dell’edificio, da dove continua a dirigere gli spettacoli. In scena si rappresenta «La scomparsa», di un autrice norvegese, e per il ruolo del protagonista viene ingaggiato il volitivo attore Bernard Granger, che fa parte della Resistenza e ben presto si innamora di Marion.
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N.10 - «La femme d’à coté» / «La signora della porta accanto (1981)
con Fanny Ardant, Gérard Depardieu, Henri Garcin, Michèle Baumgartner
Nel 1979, François Truffaut scopre Fanny Ardant in TV, nella serie « Les Dames de la côte ». La invita ad un incontro nella sua società di produzione, i Films du Carrosse. Colpito dalla sua bellezza e dal suo fascino, dichiara «Le film suivant sera pour vous» (“Il prossimo film sarà per Lei”). Nasce “Le Dernier metro”, acclamato dal pubblico con 10 césars. Durante la cena di celebrazione al Fouquet’s, Truffaut la vede accanto a Depardieu e capisce che ha davanti a sé una coppia iconica del cinema francese. In seguito alle riprese di “La femme d’à coté” durante il quale tengono la loro relazione nascosta, si sposano. Con lei realizzerà il suo ultimo film, “Vivement Dimanche !” (1983).
Dopo dieci anni di lontananza, due ex amanti, Bernard e Mathilde, si scoprono vicini di casa. Adesso sono entrambi sposati ma, nonostante le rispettive famiglie, la loro appassionata relazione riprende, sempre più morbosa e violenta.
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N.11 «Vivement dimanche! (1983)
con Jean-Louis Trintignant, Fanny Ardant, Philippe Lauden, Jean-Pierre Kalfon
L’agente immobiliare Julien Vercel viene ingiustamente incolpato di un duplice omicidio. Per sua fortuna gli verrà in aiuto la bella e innamorata segretaria Barbara, che improvvisandosi investigatrice riuscirà a risolvere il caso.